Quello che segue è un breve estratto preso dal racconto “Vera”, che fa parte della raccolta La vita moltiplicata
(Miraggi, 2019).
Salì i gradini a due a due, bussò a tutte le porte. Dietro
di quelle sentiva il rumore delle incombenze mattutine, le
voci delle donne e dei bambini appena svegli su tutte, e
per le scale un gran trambusto di lavatrici in funzione, un
unico grande cestello in cui vorticava tutto il palazzo e lui
dentro che girava. Doveva essersi fatto fantasma anch’egli,
pensò Livio, perché, per quanto battesse con le nocche e
gridasse, nulla mutava dall’altra parte, al di là degli usci,
dove il quotidiano continuava il suo corso e così fu per tutti
i piani e infino all’ultimo. Quando fu arrivato in cima, al
sommo dell’edificio, sentì venirgli meno le gambe e con
esse il fiato, che aveva usato tutto nel correre e urlare; e
avrebbe voluto però continuare ancora, se solo vi fosse stata
una terrazza su cui affacciarsi a guardare l’orrore. Continua a leggere Vera – un estratto