Sulle recensioni (di film, di libri) mi sono fatto nel tempo l’idea che non possano che essere degli spunti, delle riflessioni impressioniste. E’ l’unico modo possibile per esprimere un grado di sincerità, per parlare dal luogo in cui guardiamo o leggiamo. Sempre più spesso mi capita invece d’incappare in pensieri in pillole, condizionati da due o tre libri che si sono letti all’università o altrove, senza rispetto alcuno per l’opera. Se si vuole studiare (studiare bene) allora è giusto darsi all’analisi, alla critica ragionata, che passa per un armamentario di testi. Demolire un’opera tanto per sfoggiare un minimo di sapere è la cosa peggiore che possa fare un buon critico.